“Un caffè lungo per favore”.
“In arrivo!”
Notai un’espressione di disgusto sul volto dell’anziano signore accanto a me, seduto su un lungo sgabello scuro. Aveva una cicatrice sull’occhio destro.
“Torno a casa dopo un anno in America, e mi sono abituato al loro caffè. Lo so, è disgustoso. Ma ci si abitua a tutto.”
L’uomo mi guardò. Poi parlò con voce sicura ma rovinata dagli anni: “Non durerà a lungo”. D’improvviso un uomo incappucciato irruppe, si fece consegnare l’incasso, e fuggì. Scappando mi colpì con la pistola sul sopracciglio destro. Crollai sullo sgabello accanto a me. Era vuoto.
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