XI

[…segue] Dalla conversazione dei Tre Saggi in quella notte di attesa prima di superare le montagne, Ramon venne a conoscenza della oscura possibilità di rompere il patto con il Male, nel caso in cui la comunità avesse deciso di affrontare gli eventi destinati ad essa senza accettare il sacrificio di una sola famiglia, ma tutti uniti verso la scomparsa nel vortice profetizzato. Il Male aveva proposto, con crudele ironia, un’alternativa per unire la comunità: rinunciando al sacrificio di una famiglia sarebbero morte tutte, ma insieme. I Tre Saggi comprendevano il potere di quella alternativa, e della sottile trappola in cui il Male aveva posto la comunità, e discutevano in quella notte se fosse opportuno mettere al corrente tutti i membri di quella possibilità, durante il delicato momento di fuga. L’egoismo umano non avrebbe consentito di accettare un’alternativa del genere, ed il Male godeva nel porre delle condizioni che avrebbero potuto salvare le anime della comunità ma che, se rifiutate, avevano il potere di accentuare nei sopravvissuti il rimorso per la loro scelta, che avrebbe gettato i più nella disperazione di una vita graffiata dai sensi di colpa. Tuttavia alcuni avrebbero deciso di salvare la famiglia dei Flannigan, o almeno la piccola Calia, e morire tutti uniti, mentre altri avrebbero desiderato continuare la loro vita nel rapido sacrificio di alcuni di loro. Sarebbe potuta scoppiare una sommossa, probabilmente vanificando il piano che i Tre Saggi avevano faticosamente ottenuto per salvarsi dal destino in cui erano destinati a cadere. Sarebbe stato impossibile evitare una tensione scomoda, pericolosa e malsana. Il tempo non permetteva indugi, si doveva lasciare quelle terre il giorno successivo, o sarebbe stata la fine. Calia, a terra nel villaggio che per centocinquant’anni aveva delimitato la vita di dieci generazioni, doveva rimanere lì, a ricevere la punizione in grado di liberare tutti loro dal Male. In fondo la maggior parte dei membri la avevano colpita per liberarsi di un’angoscia orrorifica, e in tal modo avevano fatto la loro scelta: una famiglia al posto di tutte. Porre le condizioni in quel delicato momento per un ripensamento della scelta sarebbe stata la fine. I Tre Anziani decisero dunque di aspettare di oltrepassare le montagne, posizionandole tra loro e il villaggio desolato, per rivelare in futuro la clausola del patto.

Ramon ascoltò con attenzione, dalla sua posizione nell’ombra della notte, i Tre Saggi discutere del futuro della comunità: per rompere il patto si doveva raggiungere una radura nel folto del bosco che costeggiava un intero lato del villaggio perdendosi nell’aggrovigliamento di centinaia di alberi e radici. Quella radura rappresentava il cuore del Male, la sua casa e il suo punto vitale, ammettendo che esista una vita nel nero senza luce. Lì, in quel punto, era possibile interrompere il flusso dell’accordo malefico tra la comunità e la forza che ne minacciava l’esistenza. C’era un modo specifico per raggiungere la radura, altrimenti introvabile, un percorso preciso che rispettava delle regole precise. Ramon prese un foglio di carta ed una penna dal sacco che conteneva tutto ciò che rimaneva della sua vita materiale preparandosi, in sovrannaturale attenzione, a scrivere. Aveva poco meno che tredici anni, il cuore tremante e la mano che stava per tracciare una nota per il futuro.

Mentre il ricordo di quel momento di dodici anni prima rimbombava nella sua testa piena di attenzione e paura, i suoi piedi palpitavano lenti verso il pozzo rotto, che conteneva il futuro della sua vita e di quella di Calia. [continua…]

 

© Andrea Orlando – 2012 – Tutti i diritti riservati